"Freedom of Speech", Norman Rockwell, 1941
Una delle prime occasioni formali a cui partecipai, arrivato dagli USA, fu l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2007-2008 con il rettore Fontanesi, in presenza dell’allora ministro Mussi. In quell’occasione il rettore Fontanesi fece presente al ministro che l’Università era in sofferenza a causa del numero crescente di regole imposte centralmente (il ministro Mussi rispose istituendo ANVUR). Al momento dell’inaugurazione del mandato a rettrice della prof.ssa Messa, la stessa fece notare che la quantità di regole e norme a cui l’Ateneo, e quindi il personale docente e ricercatore, per non parlare del personale tecnico-amministrativo era cresciuto e sempre più complesso. La rettrice Iannantuoni ripeté il concetto durante la sua inaugurazione e, di recente, sia in presenza di commissari ed ex commissari ANVUR sia nelle sue periodiche riunioni di “Stati Generali” e nelle sue visite ai dipartimenti, ha fatto notare come le esigenze amministrative ora imposte dalla gestione del PNRR e dalla sua architettura stiano causando problemi gestionali non indifferenti.
I problemi sono strutturali e non contingenti al PNRR. Il mio obiettivo è di affrontarli e cercare di risolverli, essendo ben conscio del contesto, dei vincoli e delle aspettative delle persone. Il modo di affrontarli è di rendere più efficaci le occasioni di conversazione democratica e gli organismi in cui si discutono e si votano le azioni da intraprendere. Uno degli obiettivi è di diminuire decisamente la burocrazia interna, che non è un obiettivo per sé, è un obiettivo funzionale a far si che le persone si sentano partecipi ed ascoltate.
Se l’università non è democratica, non può esserlo neanche il paese.